
L’Uragano Buonomo in scena con Il Fiore Nacosto e La Lumaca sul Cappotto.
Stasera, alle ore 20,30, Ottavio Buonomo presenterà al pubblico il suo nuovo spettacolo targato 2016 Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto. Oltre al noto e bravo attore/regista acerrano in scena con lui ci saranno altri due pezzi da “novanta” come Rosaria De Cicco e Corrado Taranto. Una commedia che senza dubbio saprà emozionare e divertire il pubblico.
Ottavio parlaci della trama di questo tuo nuovo lavoro
Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto è una commedia musicale che ho scritto nel 2009 e l’ho portata in scena nel 2010. Torna ora al Teatro Italia di Acerra, il teatro della mia città, con un nuovo allestimento. Ci saranno venti artisti tra attori, cantanti e ballerini. Si racconterà la storia dell’attore Carlo Bindi attraverso i suoi novant’anni di vita, una storia che parte dagli anni Venti fino ad oggi. Quella di Bindi è la storia di un uomo imprigionato dalla sua stessa grandezza, sempre alla ricerca del successo ed al mantenimento dello stesso fino al declino. E’ la storia della nostra società che spero di rappresentare al meglio e con estrema cura dei particolari e del linguaggio, soprattutto grazie al cast artistico e tecnico, che ha creduto e crede in questo spettacolo, totalmente rivisitato rispetto a qualche anno fa.
Un titolo un po’ “ricercato”. Ci spieghi da dove è scaturito?
Quando stavo scrivendo la commedia musicale non avevo un titolo. Poi l’ho trovato, guardando per caso un fiore nascosto da un grande cappotto su cui troneggiava una lumaca. Chi seguirà lo spettacolo poi capirà chi è “Il fiore” che si nasconde e la “Lumaca” che fa mostra di se sul cappotto del protagonista.
In scena andranno anche due affermati attori come la De Cicco e Taranto, come è nata questa collaborazione?
Considero il teatro una continua scoperta ed un continuo imparare. Dai “campioni” si può solo imparare. Da giovane regista ho spesso inserito nei miei spettacoli “signori del palcoscenico”. A me fa piacere che sia Rosaria che Corrado hanno apprezzato l’opera e hanno deciso di farne parte. Hanno mostrato grande entusiasmo. Quando stavo formando il cast ho pensato ai loro volti, adattissimi per i personaggi che ho scritto e che saranno ulteriormente valorizzati grazie alle loro interpretazioni! Durante le prove abbiamo riso, ci siamo commossi, abbiamo “fatto squadra”. Ho un bel cast! Posso aggiungere inoltre che con Corrado abbiamo già realizzato diversi spettacoli e ad aprile cominceremo a girare un film insieme di cui sono co-protagonista.
Il personaggio, Bindi, è uno che intende sbarcare il lunario nel mondo dello spettacolo. Quanta verità e fantasia c’è nella sua storia?
Il personaggio di Bindi anche se fantastico si ispira ai grandi attori italiani. A quelli che hanno fatto grande il nostro teatro e il nostro cinema. Ai nostri “miti”. Ha questa voglia di successo che lo porta poi ad una carriera unica. Da una infanzia poverissima ad attore più premiato del mondo, più corteggiato, ma anche molto invidiato. Bindi vive solo la sua arte, ma non l’amore, non il bene… vive esclusivamente per la scena.
Quanto è difficile oggi affermarsi nel mondo del teatro e dello spettacolo in genere?
Fare teatro è difficile proprio perché è diventato difficile affermarsi solo grazie al proprio talento, alle proprie qualità. C’è poca meritocrazia, non c’è rispetto per gli artisti puri e spesso si prendono più in considerazione “personaggi” ma non “attori”. E’ un mondo ancora poco esplorato nella sua vera essenza e il mestiere dell’attore, checché se ne dica, è assai sottovalutato.
Cosa pensi della giornata della cultura indetta dal Ministro dei beni Culturali Franceschini
La giornata del Teatro di Franceschini sarà il 22 ottobre. Giorno del mio compleanno. Franceschì troppo onore!! L’idea è buona, bisogna vedere come poi sarà sviluppata. Vedremo… magari sarò in scena quel giorno! Certo non credo che solo “una giornata” possa avvicinare le persone che a teatro non vanno mai. Però sono fiducioso e vedo un rinnovato interesse da parte del pubblico per il Teatro, sempre considerando che fare teatro, lo ripeto, è difficile ed ancora più difficile portare in scena produzioni con tanti attori e polivalenti artisti, con tanti costumi, con tanti effetti di luce, con una grande scenografia… ma spero che torneranno i tempi di Garinei e Giovannini… delle file al botteghino… di nuove opere… delle grandi produzioni… e degli Attori che non per forza devono far televisione per riempire i teatri! Io intanto vi aspetto al Teatro Italia…