Il noto attore parla del tour della commedia con la vulcanica Bolignano in Tutti per uno, uno per Titty!

Una carriera nel mondo dello spettacolo iniziata prestissimo…

Si, in effetti già a 17 anni mi sono trasferito a Milano dove ho fatto l’attore dei fotoromanzi ed indossatore. Poi dal 1991 è arrivata la svolta grazie alla commedia di Zeffirelli e Salerno con Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello. Da lì in poi, ho partecipato a tantissime fiction tv come Il Maresciallo Rocca, Un posto al Sole, Pompei, Garibaldi, La Piovra 7. Insomma ho fatto tantissima esperienza, la cosiddetta gavetta, ma è grazie a questa che oggi mi reputo un attore che ha provato un po’ di tutto e facilmente adattabile ad ogni contesto.

Da due mesi sei in giro con Tutti per uno, Uno per Titty. Da dove è nata la tua partecipazione in questa commedia?

In effetti l’idea fu di Alessandro Siani. Lui mi notò nel film prodotto da De Laurentiis, Natale in Crociera, dove personificavo il comandante, e mi paventò l’idea di essere protagonista di questa esilarante commedia con Maria Bolignano. Oggi, e sono felicissimo che concludiamo questo tour ad Acerra, è l’ultimo spettacolo che facciamo e tirando le somme debbo ammettere che la commedia è piaciuta molto al pubblico e che io mi sono divertito molto in questo ruolo.

 

Quanto ti sei identificato in questo personaggio?

Un pò nuovo per me, ma sicuramente bene. Io amo la commedia: ho lavorato per dodici anni nel Maresciallo Rocca con Gigi Proietti, in più ho sempre alternato la fiction con il teatro grazie alle collaborazioni con Enrico Montesano e la compagnia di Vincenzo Salemme. Qui interpreto un ruolo dove mi sono lasciato ancora più andare, e poi, credetemi, essere seri in scena con la Bolignano è davvero faticoso perché le scene sono molto spassose.

Fotografia, fiction, cinema e teatro. Quale arte preferisci?

Non è facile rispondere a questa domanda: ogni medium ha le sue peculiarità i suoi pregi e i suoi difetti. Io ho avuto la fortuna di averli “provati” tutti e quattro e da ognuno di questi ho imparato tanto. Certo il teatro per me rimane la massima espressione per un artista per la sua caratteristica unica: quando vai in scena non c’è possibilità di replica come avviene ad esempio nella fiction. Per questo necessita di una grande preparazione e professionalità rispetto agli altri medium summenzionati.

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